Con il termine Iperglicemia si intende una condizione clinica in cui si riscontrano valori di glicemia, nel sangue a digiuno, superiori a 110 mg/dl.
Si parla di alterata glicemia a digiuno (IFG) per valori compresi tra 100 e 125 mg/dl.
Se i valori di glicemia a digiuno, rilevati e confermati in due giorni diversi, sono superiori o uguali a 126 md/dl, si diagnostica il diabete.
L’iperglicemia è una condizione di pre-diabete e può essere tenuta sotto controllo semplicemente apportando delle modifiche nello stile di vita, in caso contrario evolverà nella patologia diabetica.
La diagnosi di iperglicemia è clinica, si effettua con il prelievo di sangue, poiché non si manifesta con sintomi specifici a meno che non sia particolarmente alta (superiore a 180 mg/dl) e in quel caso può associarsi a:
- Stanchezza
- Aumento della sete
- Aumento della diuresi
- Malessere
- Dolori addominali
- Perdita di peso
- Confusione mentale
- Perdita di coscienza
Per valutare se l’iperglicemia è un fenomeno isolato o meno, al riscontro di una glicemia alta si associa, spesso, la richiesta dell’emoglobina glicosilata che rappresenta una stima della glicemia degli ultimi tre mesi.
Le cause dell’iperglicemia sono da ricondurre a una produzione insufficiente d’insulina oppure ad una alterata funzionalità di quest’ultima.
La prevenzione si basa su un corretto stile di vita:
perdere peso se si è in sovrappeso, mantenere un peso ideale, fare esercizio fisico regolare e costante, monitorare i parametri del colesterolo e della pressione, eseguire un controllo ematico della glicemia almeno una volta l’anno.
Per quanto riguarda l’alimentazione, in caso di iperglicemia bisogna modificare la qualità degli alimenti e scegliere alimenti con basso carico glicemico, sostituendo del tutto i carboidrati raffinati con i corrispettivi integrali, limitando il consumo di frutta e in particolare di frutta zuccherina (come: banane mature, uva, cachi, fichi), limitando fortemente il consumo di dolci e bevande dolci, incrementando il consumo di fibre contenute nelle verdure e nei legumi.
È fondamentale che le modifiche alimentari siano accompagnate da un’adeguata attività fisica, come ad es. la passeggiata quotidiana di almeno 30-45’.
Vi sono inoltre molti rimedi naturali da abbinare alla modifica dello stile di vita per mantenere stabili i valori ematici della glicemia, tra questi l’utilizzo di tisane o integratori a base di:
- Gimnema: una pianta che contribuisce a ridurre l’assorbimento intestinale di glucosio e stimola la produzione d’insulina da parte delle cellule beta del pancreas
- Opuntia ficus-indica: pianta grassa le cui foglie (cladodi) sono ricche di polissaccaridi, composti in grado di limitare l’assorbimento intestinale degli zuccheri
- Curcuma: spezia indiana, tra le cui tante proprietà spiccano l’attività di stimolazione di glutatione sulle cellule epatiche e quella di favorire il flusso della bile migliorando la digestione dei grassi.
- Cromo picolinato: minerale con attività sulla glicemia a digiuno e capace di ripristinare una normale sensibilità all’insulina.
- Eucalipto: piantachecontiene principi ad attività ipoglicemizzante
- Galega officinalis: ha azione sull’insulina e sulla captazione periferica di glucosio (questa pianta ha anche attività galattogena)
- Ginseng americano: riduce l’assorbimento degli zuccheri, stimola la secrezione d’insulina e favorisce la captazione periferica del glucosio
- Mirto: inibisce l’assorbimento intestinale di glucosio
- Sambuco: ha azione di stimolo sulla secrezione dell’insulina
A cura della Dott.ssa Nicoletta Cataldi, Medico specialista in Scienza dell’Alimentazione e Nutrizione