Arnica – Arnica montana L. – Asteraceae (Compositae)
L’Arnica montana, pianta erbacea perenne, è endemica in Europa, dalla Penisola iberica alla Scandinavia e ai Carpazi. È assente dalle Isole Britanniche ed è relativamente rara in Italia. Cresce in terreni poveri (pascoli magri, brughiere e torbiere alte) e silicei (substrato acido); in zone montane da 500 a 2500 m s.l.m. L’estratto di arnica contiene lattoni sesquiterpenici del tipo degli pseudo-guaianolidi (0,2-0,8%); principalmente elenalina e 11α,13-diidroelenalina e loro esteri con acido acetico, isobutirrico, metacrilico e tiglio. Altri costituenti includono: arnidiolo (un triterpene), flavonoli, alcaloidi pirrolizidinici, poliacetileni, acido caffeico e cumarine.
Nota ai nativi americani e alle popolazioni europee da secoli, l’arnica è oggi un riconosciuto rimedio per la cura delle infiammazioni soprattutto per il trattamento delle contusioni, distorsioni, edemi, sintomi reumatici e tutti i fenomeni post-traumatici.
Infatti, il trattamento intraperitoneale con elenalina, alla dose di 2,5 mg/Kg/die per 3 settimane, di ratti affetti da artrite cronica da adiuvante, ha confermato che i lattoni sesquiterpenici sono i principali costituenti responsabili dell’attività antinfiammatoria. Il 11α,13-diidroelenalina acetato e metacrilato applicati localmente a 1 µmol/cm2 hanno inibito l’edema dell’orecchio del topo, indotto dall’olio di croton, rispettivamente del 54 e 77%, rispetto all’inibizione del 44% indotta da indometacina (noto antinfiammatorio non steroideo) alla dose di 0,2 µmol/cm2. L’efficacia dell’arnica è stata anche recentemente riconosciuta dalla medicina ufficiale: si possono infatti trovare sul mercato alcuni medicinali a base di arnica ed escina (estratto di semi di Ippocastano).