Piantaggine – Plantago major L. – Plantaginaceae
Le Piantaggini sono piante erbacee particolarmente comuni nei prati e lungo le strade di campagna. La Piantaggine contiene mucillagini, tannini, acido oleanolico, acidi clorogenico, neoclorogenico, fumarico, idrossicinnamico, benzoico, glucosidi iridoidi (aucubina, 3,4-diidroaucubina, 6’-O-beta-glicosilaucubina, catalpolo), flavonoidi (apigenina e il suo glucoside di posizione 7, luteolina, scutellarina, baicaleina, nepetina, ispidulina, plantagoside). L’aucubina è un aperiente e stimola la secrezione di acido urico dai reni.
L’apigenina è un noto composto antiinfiammatorio e la baicaleina è antiinfiammatoria ed antiallergica, inibisce la sintesi di leucotrieni in leucociti umani e la formazione di prodotti della lipossigenasi e, a livello minore, della ciclossigenasi nei leucociti.
Le foglie della Piantaggine venivano utilizzate nella medicina popolare come astringenti intestinali nelle diarree, per la stimolazione della diuresi e per lenire il mal di gola e le infiammazioni delle mucose orali. Nella Medicina tradizionale cinese la Piantaggine è utilizzata per trattare disordini del tratto urinario e altre condizioni. Nella moderna fitoterapia la Piantaggine viene usata per problemi allergici ed infiammazioni alle cavità interne del corpo (asma, rinite allergica e vari problemi di pelle e mucose), come complemento ai trattamenti convenzionali. È consigliata in caso di infiammazione della gola e delle vie respiratorie con secrezioni catarrali, in caso di bronchite e altri disturbi dell’apparato respiratorio.
La Piantaggine ha dunque proprietà rinfrescanti, depurative, diuretiche, astringenti, antinfiammatorie, emollienti, lenitive, disarrossanti.
L’estratto totale possiede attività antimicrobica ed ha mostrato complesse azioni sul sistema cardiovascolare in modelli animali. Recentemente è stato pubblicato uno studio volto a testare l’attività antivirale dell’estratto acquoso e di alcuni principi attivi presenti nella pianta.
L’acido caffeico è quello che ha manifestato la maggiore attività antivirale nei confronti degli Herpes virus, mentre l’acido clorogenico è risultato più efficace nei confronti degli Adenovirus. L’estrazione acquosa ha mostrato solo una blanda attività antivirale nei confronti degli Herpes virus.
È considerata una pianta sicura e l’utilizzo è indicato anche nei bambini.